Fra le varie trattande all’o.d.g. spiccano:
- La relazione del Presidente
- La revisione degli statuti
- Le nomine aggiuntive del comitato
- L’attività prevista anno sociale 2015-16
- Gli interventi degli ospiti d’onore
Presenze illustri all’assemblea:
- Stefan Engler, consigliere agli Stati
- German Schmutz, pres. Federazione svizzera d’allevamento ovino
- Georges Schnydrig, deputato Granconsiglio VS
- Un rappresentante del Gruppo svizzero per le regioni di montagna SAB
- Un rappresentante della Lessinia, Italia del Nord
La grande novità di questa assemblea annuale e perché a Tiefencastel
Casa di scuola Tiefencastel
- L’approdo in terra germanofona: l’ATsenzaGP è fiera di poter tenere l’assemblea annuale ordinaria a Tiefencastel e di poter essere nel contempo ospite del Gruppo di lavoro Nord. L’associazione constata con piacere la sua continua crescita grazie alle nuove adesioni provenienti soprattutto dal resto del Cantone.
Per raggiungere l’obiettivo della modifica della Convenzione di Berna, il comitato direttivo è dell’opinione che l’associazione deve crescere ora anche all’aldilà dei confini valposchiavini.
La presenza fisica dell’ATsenzaGP a Tiefencastel simboleggia un nuovo inizio. - Crescita permanente dell’ATsenzaGP: il numero dei soci e dei sostenitori è in continuo aumento; le collaborazioni con il Gruppo Nord sono sempre più intense ed affiatate; il desiderio di unire le forze è sempre più sentito; la condivisione delle argomentazioni e degli intenti è completa; quindi la costituzione di una forte associazione cantonale è ormai realtà.
Questa assemblea rappresenta la fondazione dell’associazione cantonale - Modifica della statuto ATsenzaGP: le modifiche proposte all’a.g.o. mirano a riorganizzare le strutture dell’associazione e a snellire l’apparato dirigenziale, a permettere la costituzione di gruppi di lavoro e a tenere in considerazione i grandi sviluppi dell’associazione avventuti negli ultimi tempi.
Il nuovo statuto sancisce l’unione con il Gruppo Nord e il superamento del carattere locale e circoscritto della già associazione valposchiavina. - Lo scopo previsto dallo statuto di ATsenzaGP: salvaguardare nel limite del possibile gli interessi di tutti gli abitanti dell’Arco alpino europeo e territori adiacenti (per quanto concerne la problematica grandi predatori sia presenti che futuri).
- Altri obiettivi importanti: modifica della Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi (1979); rendere cacciabili i grandi predatori.
- La strategia vincente: informazione continua alla popolazione, promozione di atti parlamentari in difesa delle regioni di montagna, divulgazione degli intenti e delle azioni promosse, denuncia dei misfatti commessi dai grandi predatori, sensibilizzazione delle istituzioni e dei politici.
- Il gruppo di lavoro internazionale: la già vasta rete internazionale d’informazione si sta vieppiù sviluppando; i numerosi contatti personali intessuti nel frattempo raccontano, ad esempio, dei grandi problemi causati dalla presenza del lupo in Francia , in Lessinia o nella regione del Brandenburgo. È bene che si sappia tutto ciò.
L’informazione deve essere il mezzo di persuasione più efficace e il veicolo più diretto dell’ATsenzaGP per raggiungere la popolazione e pure i fautori della reintroduzione dei grandi predatori. - Soprattutto dialogo, poco confronto: l’ATsenzaGP intensifica i suoi sforzi per spiegare meglio, in special modo alle popolazioni urbane, le opinioni, i sentimenti, i diritti e le condizioni di vita di chi vive e lavora in montagna.
Per quanto attiene la reale diversa percezione dei valori e dei concetti da salvaguardare – da parte delle popolazioni di montagna - come NATURA, BIODIVERSITÀ e CULTURA del territorio.
Non da ultimo intende illustrare in modo oggettivo i reali conflitti di convivenza, che i grandi predatori creano alle popolazioni di montagna. - Accettazione dei grandi predatori sul territorio cantonale?
Perché in Valposchiavo gli orsi M13 e M25 hanno chiaramente comprovato che la convivenza uomo-grandi predatori non è possibile; altrettanto lo stanno dimostrando sempre in modo più evidente i lupi nella regione del Calanda, e non solo.
Questo nonostante le onerose e discutibili contromisure adottate sul campo (comunque puntualmente fallite) per contenere i danni materiali e le reticenze della popolazione.