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Bolzano, 19.03.2018 - Reinhold Messner appoggia la linea dura intrapresa dall’assessore all’Agricoltura di Bolzano che chiede che si possa abbattere l’animale. Insorgono gli ecologisti.
di Luigi Ruggera (Corriere della Sera)
Secondo un articolo riportato dal Corriere della Sera il 18 marzo 2018, il Re degli Ottomila appoggia la linea dell’assessore all’Agricoltura della Provincia di Bolzano, Arnold Schuler.
Reinhold Messner aveva espresso un’analoga posizione in merito alla cattura degli esemplari di orso considerati problematici.
Ora si dice favorevole alla petizione lanciata nei giorni scorsi dall’assessore provinciale . Con la raccolta di firme, che sta avendo un grande successo con oltre ventunomila adesioni già registrate, si chiede all’Europa di «adottare immediatamente le necessarie misure per abbassare il livello di tutela del lupo», ed al governo italiano «di rendere possibile il prelievo controllato del lupo in Alto Adige». (vedi articolo precedente)
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Firma la petizione contro il lupo
Possono firmare anche cittadini svizzeri perché la petizione perché la petizione è solo una richiesta
Noi chiediamo:
- sul piano europeo, che si adottino immediatamente le necessarie misure per abbassare il livello di tutela del lupo;
- sul piano nazionale italiano, che si adottino immediatamente le necessarie misure per rendere possibile il prelievo controllato del lupo in Alto Adige, in armonia con le direttive europee.
Motivazioni:
Le aziende agricole di montagna e gli alpeggi hanno una particolare importanza per l’Alto Adige: per l’agricoltura, per il paesaggio, per la biodiversità, per la protezione dagli agenti meteorici e soprattutto per il turismo. Il velocissimo incremento della popolazione di lupo in Italia e nella vicina Svizzera genera sempre più conflitti tra i lupi e gli animali d’allevamento, ma anche tra lupo e uomo.
Gli alpeggi, a causa della conformazione e dell’orografia del terreno, sono molto difficili da difendere. La conseguenza più probabile sarà l’abbandono delle malghe. A ciò si aggiunge il fatto che il lupo sta progressivamente perdendo la naturale timidezza e si avvicina sempre più agli insediamenti antropici ed alle persone, che vedono in ciò una minaccia per la propria sicurezza. A tutela dell’agricoltura di montagna e della conservazione di un territorio agricolo vivo e produttivo, ma anche per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini, è imperativo poter prevedere un controllo della popolazione di lupo. Anche l’alto grado di tutela di questa specie, tenendo conto dei numeri rapidamente in crescita in tutta Europa, va messo in discussione.
La crescente percentuale di ibridi ed i numerosi abbattimenti illegali sono in contraddizione con la tutela della specie e potrebbero essere sensibilmente ridimensionati attraverso un prelievo controllato.
A nome di tutti i firmatari BOZEN, 09/03/2018 (aktiv bis 19/04/2018)
Clicca qui per firmare: Firma la petizione contro il lupo
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23 marzo 2018, ore 19.30,
Albergo Zarera, Sfazù/Poschiavo
Ordine del giorno:
- 1. Introduzione
- 2. Nomina scrutatori
- 3. Approvazione dell’ordine del giorno
- 4. Verbale della quarta assemblea generale del 31.3.2017
- 5. Relazione del presidente
- 6. Rapporto cassa
- 7. Rapporto revisori
- 8. Dimissioni/nomine
- 9. Budget 2018
- 10. Quote sociali 2019
- 11. Attività previste pe il 2018-2019
- 12. Diversi
- 13. Relazioni di Germano Mattei, copresidente Territorio svizzero senza grandi predatori, sulle modifiche legislative a livello svizzero, con breve sguardo sulle nazioni vicine e di Ester Monaco, allevatrice, testimone di predazioni nella propria azienda e di esperienze molto negative con i cani di protezione.
Il CD propone di lasciare a 30.- Fr la tassa sociale per le persone fisiche e a 100.- Fr quella per le persone giuridiche.
Preghiamo tutti i membri di voler versare la tassa sociale ed eventuali contributi sul nostro conto corrente postale. Sono benvenuti anche ritardatari del 2017.
Invitiamo inoltre i soci che nel frattempo avessero un indirizzo e-mail, di volercelo comunicare, con ciò risparmiamo spese e possiamo propagare informazioni importanti a breve scadenza.
Cordiali saluti
Per il Comitato direttivo:
Rico Calcagnini, presidente,
Mario Costa, segretario
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Lettera circolare a tutti i soci di Rico Calcagnini, presidente
Cari membri
Come molti di voi sapranno, il 15 settembre in diversi paesi dell’Europa centrale sono stati accesi fuochi premonitori in segno di solidarietà con la popolazione colpita dai danni dovuti alla diffusione sfrenata del lupo e degli altri grandi predatori. Alla sera divamparono contemporaneamente più di 140 fuochi, 16 dei quali in Svizzera e due, organizzati dalla nostra Associazione, nei Grigioni.
Abbiamo ricevuto dalla Francia scottanti novità su un tema che da tempo seguiamo con interesse: la questione degli incroci cane-lupo, i cosiddetti ibridi. Per la prima volta l’ONCFS francese (Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage, che come il nostro Ufficio federale dell’ambiente UFAM non ha mai preso sul serio l’esistenza di lupi ibridi) comunica che un’analisi fatta da un nuovo laboratorio ha trovato l’1.5% di ibridi di prima generazione e il 6% di generazioni anteriori.
Risultati ancora più scottanti provengono da un’analisi fatta, in Francia, dall’istituto indipendente tedesco Deutsche Institut für Forensische Genetik und Rechtmedizin ForGen. Secondo questa inchiesta nel 40% dei campioni che è stato possibile analizzare non si è trovato un solo lupo di razza pura! Questo risultato dimostra che anche per gli istituti di Losanna e di Berna, incaricati dalla Confederazione delle analisi del DNA nel caso di attacchi di grandi predatori, è giunta l’ora di rendere pubblici i procedimenti e le analisi e di confrontarli, per esempio, con quelli dell’Istituto tedesco ForGen. E anche la Consigliera federale Leuthard, che in occasione di una relativa domanda in Consiglio nazionale ha affermato che in Svizzera e nei paesi limitrofi non esistono ibridi, dovrebbe rivedere la sua opinione, poiché si sa benissimo che tutti i lupi svizzeri sono «immigrati» dai paesi confinanti.
La nostra società mantello Territorio svizzero senza grandi predatori è molto attiva anche in questo campo. Già nel settembre 2016, per esempio, ha redatto una presa di posizione per la consultazione sulla revisione parziale della legge sulla caccia con diverse rivendicazioni, una delle quali chiede la verifica del materiale relativo ai referti delle analisi genetiche dei laboratori implicati, per poter finalmente chiarire il problema menzionato sopra dei lupi ibridi. Questi lupi non di razza pura si devono togliere dalla natura. Con la dovuta insistenza l’Associazione svizzera esige la realizzazione della mozione Fournier, che esige l’uscita dalla Convenzione di Berna, affinché il lupo possa essere messo sulla lista delle specie cacciabili.
A tal proposito un’osservazione interessante del nostro membro Valentin Audétat in una lettera ai giornali: dopo aver appreso che l’Ufficio per la caccia e la pesca ha concesso l’abbattimento di aironi, con la giustificazione che causerebbero grandi danni alla pescicoltura cantonale di Cama, egli si chiede come mai non si trattano i lupi allo stesso modo degli aironi.
In ogni caso constatiamo che il nostro intento di proteggere la pastorizia e la popolazione colpita dal reinsediamento dei grandi predatori è sostenuto in modo crescente da attori internazionali. Questo va a rafforzare la nostra posizione e il tempo lavora a nostro favore. Andiamo avanti! Auguriamo a tutti un anno prospero e di successo.
Cordiali saluti
Per il Comitato dell’Associazione territorio senza grandi predatori/Gr: Rico Calcagnini
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Stiamo lavorando su tre livelli per giungere ad una soluzione che possa garantire la convivenza con lupi e orsi nell’arco nelle Alpi
Lo ha annunciato il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ricordando i colloqui dello scorso ottobre a Bruxelles.
In quell’occasione era emerso che la Convenzione di Berna, che garantisce la tutela massima alle specie animali a rischio di estinzione, consente agli Stati membri di avere margini di manovra per gestire al meglio gli eventuali problemi di convivenza con l’uomo.
“L’Italia – ha detto Kompatscher – sino ad ora non ha utilizzato questa opportunità per motivi sostanzialmente politici” ma il territorio altoatesino, “estremamente antropizzato”, ne avrebbe bisogno.
Per “arrivare ad elaborare un piano di management dei grandi predatori presenti sul nostro territorio”, ha spiegato Kompatscher nei giorni scorsi, a Bruxelles si chiede una revisione dei livelli di tutela, e a Roma “di consentire l’elaborazione dei piani di management dei grandi predatori o in alternativa di delegare le competenze in materia alla Provincia”.
Kompatscher ha spiegato di “avere incontrato interlocutori disposti ad ascoltare le nostre ragioni” e si è dichiarato “ottimista” per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi.
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