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Arosa, 12 agosto 2021 - Lo striscione di 6 metri che il 6 agosto abbiano montato nelle vicinanze di Arosa in vista della serata dedicata al lupo del 10 agosto il mattino stesso del 10 agosto è stato rubato, senza lasciare traccia.
Siamo sconcertati. Il lupo è subdolo, ma gli autori di questo atto sono peggio del lupo stesso e in più codardi.
La nostra Associazione ha sporto denuncia presso la polizia, ma le probabilità di trovare i colpevoli sono molto limitate! Se qualcuno può aiutarci telefoni al nostro Presidente Rico Calcagnini tel.:079 79 37 891 oppure email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC)
Consigliera federale Simonetta Sommaruga
Palazzo federale nord
CH-3003 Berna
Berna, 6 luglio 2021
Gentile signora Consigliera federale,
Le rappresentanti e i rappresentanti dei Cantoni di montagna la esortano, in qualità di direttrice del competente Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), ad intervenire rapidamente contro la diffusione incontrollata del lupo. La situazione nelle regioni colpite rischia di andare completamente fuori controllo. Nel Canton Grigioni, e in altri Cantoni, regnano delle condizioni da cui abbiamo messo in guardia da anni e che ora sono purtroppo una triste quotidianità:
- Forte aumento di predazioni mortali a greggi di pecore protette e scarichi d’emergenza degli alpeggi già all’inizio del periodo del pascolo, come recentemente nelle regioni di Klosters o Goms.
- Attacchi a mandrie di mucche che causano panico e cadute.
- Possibili incontri con il lupo a qualsiasi ora del giorno e della notte.
- Branchi di lupi che vagano attorno e dentro i villaggi senza mostrare alcun timore nei confronti dell’uomo e dei sui averi.
- L’allevamento di bovini in parchi all’aperto, rispettosi della specie, non è quasi più sicuro.
- Le spese per la protezione delle greggi aumentano incessantemente. I danni continuano ad aumentare pure sugli alpeggi e i prati protetti.
- Le regioni turistiche alpine stanno diventando insicure per l’uomo.
È urgente la necessità di chiarimento e di intervento per numerosi punti, che non sono stati trattati nel quadro della scorsa modifica dell’ordinanza, vale a dire nei seguenti ambiti:
- protezione e sicurezza della popolazione,
- creazione di comprensori di valorizzazione per animali da reddito e selvatici,
- regolazione preventiva della popolazione di lupi,
- definizione chiara di pascoli proteggibili e non proteggibili con la validazione dei piani cantonali d’alpeggio tramite l’UFAM,
- compensazione completa delle misure di protezione delle greggi e pagamento dei contributi di estivazione, nonostante scarichi prematuri degli alpeggi a causa di attacchi di lupi,
- sostegno delle regioni turistiche per la protezione degli ospiti e la sicurezza dei sentieri,
- esecuzione concreta della domanda svizzera di declassamento del grado di protezione del lupo dovuta alla Convenzione di Berna
Come spiegato dal Consiglio federale nelle sue risposte a diverse iniziative parlamentari, per l’autunno 2022 è previsto uno studio di base di Agroscope, nel quale verranno identificate le necessità di azione e verranno proposte delle rispettive misure. Il Consiglio federale pubblicherà poi un rapporto in merito nell’autunno 2023. Di fronte a questa situazione urgente, e data la prospettiva di un rapporto tra al minimo due anni, la popolazione direttamente interessata si sente abbandonata a sé stessa e non presa sul serio. Ciò di cui c’è bisogno ora sono degli approcci pratici e concreti che possono ad esempio essere testati nel quadro di progetti pilota limitati geograficamente e temporalmente. I risultati dei progetti pilota creeranno le basi necessarie per sviluppare misure efficaci attuabili in tutta la Svizzera.
Senza la possibilità e la prospettiva di contrastare l’ulteriore massiccio aumento degli attacchi di lupi, le regioni di montagna colpite si dissangueranno in poco tempo. La conservazione e il mantenimento dei pascoli montani, ricchi di specie, sono in serio pericolo. Intere vallate sono minacciate dall’imboschimento e dalla conseguente perdita di biodiversità.
Vorremmo perciò, il più presto possibile, entrare in dialogo con lei signora Consigliera federale e presentarle in prima persona le nostre preoccupazioni. Inoltre, saremmo molto lieti di mostrarle delle possibili misure d’azione, che potrebbero sostenere l’economia alpestre e lo sfruttamento dei pascoli in relazione alla presenza del lupo. Attendiamo fiduciosi un suo cortese invito.
Cordiali saluti,
CN Monika Rüegger Co-presidente IG-Sicurezza
Georges Schnydrig e Germano Mattei Co-presidenti APTdaiGP
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Ordine del giorno:
- 1. Saluto del Presidente
- 2. Nomina scrutinatore
- 3. Approvazione dell’ordine del giorno
- 4. Verbale dell’AG ordinaria del 21 febbraio 2020
- 5. Relazione del Presidente
- 6. Rapporto cassa
- 7. Rapporto revisori
- 8. Dimissioni / Nomine
- 9. Budget 2021
- 10. Nuovo posizionamento / cambiamento di nome
- 11. Revisione degli statuti
- 12. Quote sociali 2022
- 13. Attività previste 2021 / 2022
- 14. Varia ed eventuali
- 15. Relazioni su temi attuali relativi ai grandi predatori
1. Benvenuto del Presidente
Alle 19:30, il Presidente dà il Benvenuto ai presenti, ossia a un considerevole numero di membri e parti interessate che oggi partecipano all'Assemblea generale a Cazis.
2. Nomina scrutatori
Werner Wyss è eletto all’unanimità quale scrutatore.
3. Approvazione dell’ordine del giorno
Accettato all‘unanimità
4. Approvazione del protocollo dell’ottava AG del 21.02.2020
Il protocollo dell’AG del 21.02.2020 a Sfazù viene accettato senza obiezioni. Un grazie al nostro segretario.
5. Relazione del Presidente
La relazione del Presidente è accettata senza eccezioni. Un riassunto cartaceo è stato inviato a tutti i membri con l’invito all’AG 2021.
6. Rapporto cassa
Il rapporto cassa viene presentato all'assemblea dal tesoriere Zeno Bontognali. L'importo considerevole di circa 7’000 CHF (15.00 CHF per membro) è stato trasferito alla nostra organizzazione mantello «Territorio svizzero senza grandi predatori» a Berna per finanziare i costi della nostra segreteria.
Un cordiale ringraziamento a Zeno per l’esatta condotta dei conti.
7. Rapporto revisori
In seguito all’assenza dei revisori, il membro Nadir Pedretti ha letto il loro rapporto. Tutte le pezze giustificative sono O.K. I conti dell’Associazione vengono approvati all’unanimità.
8. Dimissioni / Nomine
Nessuna dimissione da registrare. Nel Comitato L’assemblea elegge all’unanimità per i prossimi quattro anni Paola Bontognali, Zeno Bontognali (cassiere), Mario Costa (segretario), Livio Luigi Crameri, Hans Russi e Hans Wyss.
Pure all’unanimità vengono eletti Otto Denoth, vicepresidente, Rico Calcagnini presidente, Edgardo Marchesi e Gildo Crameri, revisori.
9. Budget 2021
Il Budget 2021 si situa nell’ambito dei conteggi relativi al 2020 e viene accettato all’unanimità.
10. Nuovo posizionamento / Cambiamento di nome
Il nome dell’Associazione con il vocabolo «senza» viene contrastato in diversi ambiti. Si dice per esempio che l’Associazione vuole sterminare i grandi predatori o che siamo «fuori-legge». Inoltre anche il Gruppo svizzero per le regioni di montagna SAB, per ragioni tattiche, ha disdetto il segretariato della nostra associazione mantello presso la sua sede di Berna.
Attualmente comunque il mandato viene condotto dallo stesso segretario a titolo privato. Così il lavoro prezioso in campo nazionale e la collaborazione con le altre organizzazioni facenti parte della resistenza contro la diffusione incontrollata dei grandi predatori sono assicurati. Il Comitato propone perciò il seguente cambiamento di nome:
• Associazione grigionese per la protezione del territorio dai grandi predatori (AGPTdaiGP).
• Bündner Verein zum Schutz der ländlichen Lebensräume vor Grossraubtieren (BVSvorGRT)
• Associaziun grischuna per la protecziun dal territori cunter animals da rapina gronds (AGPTcunterARG).
Anche se i nomi sono un po’ lunghi, la grande maggioranza dei membri li accetta con 2 voti contrari e 3 astensioni.
11. Revisione degli Statuti del 21.05.2021
L‘implementazione del nuovo nome negli statuti viene accettata dalla grande maggioranza dei membri con 2 voti contrari e 3 astensioni (Art. 1 e Art. 18).
Il secondo vicepresidente viene lasciato cadere all’unanimità poiché ritenuto superfluo (Art. 8).
12. Quote sociali 2022
L’AG è unanime per il mantenimento del contributo annuale: CHF 30,00 per le persone fisiche e CHF 100,00 per le persone giuridiche.
13. Attività previste 2021 / 2022
Stampa di un volantino aggiornato con il nuovo nome e sua divulgazione per l’acquisizione di nuovi membri.
Diverse attività informative e prese di posizione a favore delle attività contadine e del turismo.
Collaborazione internazionale.
14. Varia ed eventuali
Sempre più animali sono vittime degli attacchi di lupi, ma la notifica sui media è carente e sovente poco oggettiva. Un grande problema è la propaganda unilaterale delle organizzazioni della protezione degli animali e della natura (per es. Pro Natura e WWF).
Hermi Plump viene ringraziato a nome dell’organizzazione mantello «Territorio svizzero senza grandi predatori» per la sua fedele attività durante 4 anni nel Comitato con sede a Berna.
15. Relazioni su temi attuali relativi ai grandi predatori
Il presidente dell’Unione contadini grigionesi Thomas Roffler ha sostituito Georges Stoffel, impedito all’ultimo momento, e ha affrontato un’interessante ora di domande da parte del pubblico presente, guadagnandosi un bell’applauso e un piccolo regalo.
Per concludere:
Una bibita e un cornetto sono stati offerti a tutti dalla nostra Associazione. Il presidente Rico Calcagnini ringrazia ancora i presenti per la numerosa partecipazione. Al nostro presidente va un ringraziamento per la brillante gestione della serata. Alle 22:05 la seduta è chiusa
Per il protocollo Mario Costa
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Alla fine di marzo, l’Ufficio grigionese per la caccia e la pesca ha pubblicato il rapporto annuale Lupo 2020; esso fa il punto - in dettaglio e con molte informazioni interessanti - sul reinsediamento in atto di questi predatori nei Grigioni.
Particolarmente sorprendenti sono il raddoppio della popolazione di lupi nel corso dell’anno passato (la quale si stima sia arrivata a ben 50 esemplari) e l'aumento catastrofico delle uccisioni di bestiame (giunto a circa 260 capi). Per la prima volta, sono stati uccisi un asino adulto e un vitello; oltracciò altri nove vitelli sono stati predati dai lupi. Queste sono cifre che dovrebbero mettere in stato di allarme le autorità cantonali e federali ed indurle ad arrestare questo sviluppo disastroso, con misure di emergenza meno burocratiche.
L'«Associazione territorio senza grandi predatori GR», con il sostegno di altre quattro organizzazioni agricole, aveva già messo in guardia chi di competenza da un simile sviluppo nel maggio 2019, e cioè nell’ambito della manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 300 persone, presso l’Arena di Cazis. In tale occasione fu adottata una risoluzione all'attenzione della consigliera federale Simonetta Sommaruga e del direttore dell'Ufficio federale dell'ambiente Marc Chardonnens, con le seguenti richieste:
- Nella Convenzione di Berna il lupo, da «strettamente protetto», deve essere portato a «protetto», altrimenti si deve revocare la Convenzione, come richiesto dalla mozione Fournier.
- Chiediamo una legislazione incisiva per la protezione del bestiame e degli esseri umani dagli attacchi di grandi predatori. Il rischio di possibili incidenti con esseri umani e le sofferenze degli animali predati non sono più tollerabili.
- La competenza di regolare le popolazioni di lupi va delegata ai Cantoni.
- La comunicazione delle amministrazioni con la popolazione colpita e con gli allevatori deve essere tempestiva ed efficiente.
- I costi di una protezione efficiente delle greggi devono essere sopportati dalla Confederazione.
- Il futuro della biodiversità nell’area alpina deve essere assicurata e l’inselvatichimento dei pascoli evitato.
Finora le autorità competenti non hanno fatto nulla di veramente incisivo per mitigare la situazione. Il 27 settembre 2020, con il 51,9% di voti contrari, l'elettorato ha respinto di stretta misura la revisione della legge sulla caccia, eppure il margine di manovra legale per attuare urgenti soluzioni prammatiche non è stato sfruttato né prima né dopo la votazione.
Ben presto il bestiame uscirà sui pascoli dei fondivalle, dei maggesi e più tardi degli alpeggi e i contadini passeranno di nuovo notti insonni nella paura costante di un attacco del lupo. Essi si stanno già chiedendo: quanti lupi avremo entro la fine dell'anno? Quanti dei nostri animali saranno uccisi, feriti o spinti nei dirupi dal lupo? Quanti lupi si avvicineranno agli insediamenti umani alla ricerca di cibo, senza paura dall'uomo? Quanti sforzi aggiuntivi dovremo ancora sopportare...? Il rapido aumento dei lupi renderà insicure intere regioni a causa di mucche nutrici sempre più impanicate e cani di protezione aggressivi; tutto questo avrà un impatto negativo anche sul turismo.
E l’affermazione - riportata nel rapporto dell'Ufficio caccia e pesca - che «il rapido sviluppo della popolazione del lupo nel nostro paesaggio culturale è affascinante dal punto di vista della biodiversità e dell'ecologia» deve essere definita miope e cinica: al contrario, se il lupo continuerà a diffondersi a questo ritmo, sempre meno pascoli saranno gestiti e ampie parti delle zone alpine saranno ricoperte di sterpaglia e condannate all’inselvatichimento, con immensi danni per la biodiversità stessa, l'agricoltura di montagna e il turismo.
La fauna si arricchirà sì di una (sola) nuova specie, ma i contadini di montagna abbandoneranno i loro territori e la flora di montagna risulterà irreparabilmente impoverita.
Associazione territorio senza grandi predatori/Grigioni, Rico Calcagnini, presidente
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Comunicato stampa Poschiavo, 27 settembre 2020
Per noi dell’Associazione territorio senza grandi predatori-Grigioni il risultato della votazione sulla Legge sulla caccia con il 52% di No è deludente.
Il fatto però che in breve tempo e nonostante una massiccia propaganda per il No si sia riusciti a sensibilizzare per il problema dei lupi molte persone anche delle zone urbane è di tutto rispetto e avrà le sue conseguenze.
La fulminante crescita del numero di branchi è un enorme ipoteca per gli allevatori colpiti e per una minoranza che vive e lavora nelle zone montane. Perciò anche in futuro ci impegneremo per il mantenimento e lo sviluppo dell’agricoltura di montagna, per la biodiversità e la sicurezza per gli animali, i paesaggi e gli umani.
Non si può tollerare che i grandi predatori prendano il sopravvento, costringendo i contadini a ritirarsi dalle loro attività con il conseguente insevatichimento dei pascoli alpini da loro curati da secoli. Ringraziamo le cittadine e i cittadini che si sono dimostrati solidali con le preoccupazioni della gente di montagna votando a favore della revisione della Legge sulla caccia.
Su di loro possiamo contare continuando ad impegnarci fiduciosi per una sana agricoltura di montagna, per il bene della gente e degli animali.
Per il comitato dell’Associazione territorio senza grandi predatori-Grigioni: Rico Calcagnini presidente, Mario Costa segretario
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