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Berna, 8 settembre 2017 - La Confederazione non può più continuare a chiudere gli occhi di fronte alle crescenti preoccupazioni della popolazione di montagna. Coloro che sono coinvolti si mobilizzano in campo europeo contro la politica fallimentare dei grandi predatori. I falò di solidarietà e denuncia (vedi prossima pagina) mandano un segno al Consiglio d’Europa, affinché intraprenda finalmente i passi necessari per regolare i lupi e in generale i grandi predatori.
L’Associazione per un territorio svizzero senza grandi predatori (ATsenzaGP-CH) valuta l’intenzione del Consiglio federale di allentare la protezione assoluta del lupo come passo necessario per indirizzare sulla giusta via la politica di gestione dei grandi predatori in Svizzera. La richiesta di riduzione dello stato di protezione del lupo (Convenzione di Berna datata 1979!) deve essere inoltrata al Consiglio d’Europa a Bruxelles al più presto e senza attendere la metà del 2018. Nel 2006 quest’ultimo aveva rifiutato una simile richiesta, ma dopo undici anni la problematica è ben cambiata. La nostra Associazione ritiene urgentemente necessaria questa revisione legislativa.
L’Associazione continua a reputare che la disdetta della Convenzione di Berna sia la via migliore per risolvere la problematica. Il relativo mandato il Consiglio federale l’ottenne nel 2010 con l’approvazione da parte delle due Camere federali della mozione Fournier «Revisione dell’articolo 22 della Convenzione di Berna».
Parallelamente si deve approvare con sollecitudine l’adattamento della legge sulla caccia, includendo anche l’approccio comprendente le zone libere da lupi, in particolare per quanto concernono le zone abitate e di estivazione, da realizzare quali misure complementari. Il relativo messaggio è stato trasmesso dal Consiglio federale alle Camere il 23 agosto u.s..
Nella serata del 15 settembre 2017 in campo europeo saranno accesi dei falò di solidarietà e di denuncia. Con ciò i proprietari di animali da reddito colpiti dal problema dei grandi predatori, unitamente alla popolazione che si sente coinvolta, lanciano un appello comune contro la diffusione incontrollata dei lupi e dei grandi predatori in generale. Le sezioni cantonali della nostra Associazione invitano tutti – persone di montagna e di campagna, di città, tenitori di animali, politici, persone alla ricerca d’informazioni – a essere, al lume dei falò, meglio informate e sensibilizzate sulle conseguenze dell’espansione dei grandi predatori nell’arco alpino e a discutere sulle possibili soluzioni.
Tutti gli interessati sono invitati ai “falò di solidarietà”, elencati nella prossima pagina.
Altre informazioni:
Co-Presidenti Associazione Svizzera per un Territorio senza Grandi Predatori:
Georges Schnydrig /Tel. 078 736 62 58
Germano Mattei /Tel. 079 428 40 59
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Luoghi ove sono programmati i “falò di solidarietà” di venerdì 15 settembre 2017
Cantone |
Luogo |
Ora |
Organizzazione |
Contatto |
VS |
Hangar Raron |
19:30 |
Lebensraum Wallis ohne Grossraubtiere |
Georges Schnydrig 078 736 62 58 |
UR |
Hoferli Erstfeld |
19.30 |
Vereinigung zum Schutz von Jagd- und Nutztieren vor Grossraubtieren in der Zentralschweiz |
Franz Püntener 076 315 10 28 |
UR |
Oberberg Isenthal |
19.30 |
Vereinigung zum Schutz von Jagd- und Nutztieren vor Grossraubtieren in der Zentralschweiz |
Felix Jauch 076 370 19 71 |
OW |
Hohgrat Lungern |
19:30 |
Vereinigung zum Schutz von Jagd- und Nutztieren vor Grossraubtieren in der Zentralschweiz |
Bürgi Walter 079 646 26 68 |
NW |
Rinderalp, Stanserhorn |
19.30 |
Vereinigung zum Schutz von Jagd- und Nutztieren vor Grossraubtieren in der Zentralschweiz |
Thomas Niderberger 079 280 37 78 |
LU |
Alp Grön. Gemeinde Flüeli |
19.30 |
Vereinigung zum Schutz von Jagd- und Nutztieren vor Grossraubtieren in der Zentralschweiz |
Erwin Dahinden 079 226 58 40 |
LU |
Alp Guggenen. Gemeinde Flüeli |
19.30 |
Vereinigung zum Schutz von Jagd- und Nutztieren vor Grossraubtieren in der Zentralschweiz |
Erwin Dahinden 079 226 58 40 |
SG |
Alp Wald, Wilters-Wangs |
19.30 |
VWL Vereingung zum Schutz der Weidetierhaltung und ländlichem Lebensraum (VWL-Ost) |
Marti Keller |
TI |
Monti di Ravecchia, Bellinzona |
20.45 |
Ass. per un Territorio senza Grandi Predatori, Sez. Ticino |
Sem Genini, ATsenzaGP 079 636 29 08 |
VD |
Bavez, Commune de Bex |
20.45 |
Ass. Romande pour un Territoire sans Grands Predateurs |
Eric Erb 079 357 55 10 |
VD |
Les Luets, Commune de Bex |
20.45 |
Ass. Romande pour un Territoire sans Grands Predateurs |
Eric Erb 079 357 55 10 |
VD |
Les Combettes Commune de Châteaux d’Oex |
20.45 |
Ass. Romande pour un Territoire sans Grands Predateurs |
Eric Erb 079 357 55 10 |
VD |
Les Charbonnières, Vallée de Joux |
20.45 |
Ass. Romande pour un Territoire sans Grands Predateurs |
Eric Erb 079 357 55 10 |
GR |
Alpe Sassiglion Poschiavo |
19.30 |
Ass. per un Territorio senza Grandi Predatori, Sez. Grigioni |
Hans Russi 081 844 01 41 |
GR |
Pany in Prettigovia |
19.30 |
Ass. per un Territorio senza Grandi Predatori, Sez. Grigioni |
Rico Calcagnini 081 328 24 78 |
GR
|
Zafrauser Fluh, Maladers |
19.30 |
Fam. Roman Nicolay, Maladers |
081 253 32 05 |
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Domenica 13 agosto 2017 al Marché-Concours di Saignelégier al corteo del Canton Ticino che era l’ospite d’onore sono sfilate anche una dozzina di capre della razza nera di Verzasca a rammentare che oltre al Ticino del turismo, delle industrie innovative e della ricerca esiste ancora anche un Ticino rurale. L’unica razza autoctona che secondo i dati della Federazione di allevamento caprino svizzero è a rischio di estinzione; anzi è la più a rischio tra tutte le razze svizzere. Il giorno seguente è purtroppo apparsa la conferma che in Val Morobbia è stata accertata la terza cucciolata di lupi e i media ci hanno sollecitato per una nostra presa di posizione.
di Armando Donati, Presidente Associazione per un territorio senza grandi predatori, sezione Ticino.
Impossibile non mettere in relazione i due avvenimenti.
Ovunque dove il lupo è in forte espansione, come in Italia e in Francia, da qualche decennio le predazioni sono in aumento e l’allevamento ovicaprino è in forte regressione. Anzi, anche l’allevamento bovino sugli alpi è a rischio, poiché branchi di lupi affamati attaccano anche vitelli e manze. Gli allevatori sono tribolati, provano ad adottare misure di protezione, ne avvertono i grossi limiti, si scoraggiano e smettono, a volte anche gridando al mondo il loro sconforto. È onestamente possibile ipotizzare che in Ticino non sarà così?
Abbiamo forse una stella in cielo che ci proteggerà dai lupi del nostro territorio e da quelli che giungono dall’estero?
Ma le statistiche della regressione dell’allevamento ovino e caprino ticinese non le conosce nessuno; spesso non vengono nemmeno pubblicate. Quelle riguardanti gli altri settori economici vengono aggiornate, pubblicate e commentate trimestralmente dandogli ampio spazio. E fanno opinione.
Un alpe che viene abbandonato, una stalla che chiude, un allevatore che smette, anzi tanti allevatori che smettono, non fanno notizia e non se ne parla. Quante stalle per ovini e caprini sono in costruzione in Ticino? Quanti allevatori stanno pensando di migliorare la propria struttura aziendale? Nessuno. Lo studio di Agridea intitolato “Analisi strutturale per la messa in opera di misure di protezione in Ticino”, costato 110’000.- fr. ai contribuenti e appena pubblicato, non fa che confermare quanto già si sapeva e riprende le conclusioni dello studio di Piattini del 2004 “Allevamento ovicaprino e ritorno del lupo nel Canton Ticino”, ossia che il 70% delle greggi non sono proteggibili.
E non saranno proteggibili nemmeno in futuro. Il territorio è quello. Impossibile cambiarlo. Gli allevatori vorrebbero proteggere le loro greggi, ma molto spesso non è fattibile.
Tante aziende destinate a smettere.
Ogni anno alcune aziende in meno, alcuni alpi in meno, ma anche molti capi di bestiame in meno. Poco per volta, farà meno male e nessuno se ne assumerà la responsabilità.
Le autorità federali e cantonali, i politici, l’opinione pubblica non se ne accorgeranno e tenteranno di far qualcosa quando sarà troppo tardi. Come capita spesso. Gli allevatori e gli abitanti delle valli, invece, patiranno in silenzio, uno stravolgimento epocale. Poi fra 10 o 20 anni qualcuno commissionerà uno studio per conoscere la situazione dell’allevamento ovicaprino e ci si meraviglierà che tutto è cambiato: il lupo sarà diventato il regolatore della nostra fauna selvatica, i prodotti tradizionali saranno un bel ricordo, il bosco avrà occupato il 60% del territorio cantonale, i posti di lavoro nelle valli saranno ridotti a poche unità nei servizi, i villaggi delle alte valli apparentemente belli, ma disabitati per buona parte dell’anno e il paesaggio montano meno variato a discapito anche della famosa biodiversità.
Fra 25 anni al corteo ticinese a Saignelégier ci saranno ancora le bandelle, i tamburini, le ginnaste, ma mancherà la capra nera di Verzasca e probabilmente anche diversi cavalli. Poco male, diranno in molti, vivremo ugualmente, è inevitabile.
Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori
c/o Unione Contadini Ticinesi,
Via Gorelle 7, C. P. 447, 6592 S. Antonino
Tel: 091/851 90 90 – Fax: 091/851 90 98 – E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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L’Assemblea generale ordinaria dell’Associazione soprammenzionata si è tenuta a Thusis, venerdì 31 marzo 2017. 50 persone interessate sono venute a Thusis per partecipare e per decidere sugli oggetti statutari.
Dopo aver letto e accettato il protocollo, il cassiere Antonio Marchesi ha presentato il conteggio annuale. Un membro ha chiesto il motivo per cui l’organizzazione mantello avrebbe pagato 6870 CHF. Dalla risposta si è potuto rilevare che tutte le Associazioni, che fanno capo all’Organizzazione, sono tenute a versare 15.00 CHF per ogni membro. Questo importo è usato per l’esercizio del segretariato ubicato presso il Gruppo svizzero per le regioni di montagna SAB e per le spese dell’Associazione nazionale «Territorio svizzero senza grandi predatori». I conti sono stati poi accettati all’unanimità, dando così scarico al Comitato. Nel quarto anno d’esistenza dell’Associazione, le nomine previste hanno portato un certo movimento nell’assemblea. Il vicepresidente Plinio Pianta si è dimesso dal suo incarico nel Comitato e Hans Russi ha reso omaggio a Plinio per la sua grande e molto apprezzata collaborazione quale membro, vicepresidente e giurista. Quale membro fondatore egli ha prestato lavoro da pioniere e ha saputo fare un assai apprezzato uso delle sue innumerevoli conoscenze, in Svizzera e all’estero, per la causa nostra. A nome del Comitato Hans Russi ha ringraziato Plinio Pianta e in riconoscenza gli porterà un piccolo omaggio a casa sua, a Brusio. Dopo di che Hans Russi è stato proposto e nominato quale nuovo vicepresidente. Per completare il Comitato è stato scelto e nominato Hans Wyss, che già dal 2014 è membro del Gruppo di lavoro Grigioni Nord.
In seguito, l’Assemblea ha nominato Rico Calcagnini, già presidente ad interim, quale presidente definitivo, anche se lui è sempre stato dell’opinione che la presidenza dovesse essere assunta da un membro proveniente dal settore dell’agricoltura. Gli altri membri del Comitato Antonio Marchesi, Paola Bontognali, e Mario Costa, come pure i revisori Gildo Crameri e Livio Mengotti restano in carica per i prossimi quattro anni.
L’Associazione ha deciso di mantenere a 30 CHF la quota annuale per le persone fisiche. Al contrario la quota annua per le persone giuridiche, conformemente a una proposta del Comitato, è stata aumentata da 50 a 100 CHF.
Rico Calcagnini ha presentato ancora le attività dell’associazione per gli anni 2017 – 2018: seguiamo attentamente gli eventi e i danni concreti provocati dai grandi predatori, prendendo posizione sulla stampa per quanto riguarda la passività e gli scivoloni da parte dei romantici dei GP, di singoli politici e di alcune Autorità. Curiamo come finora il contatto con le istituzioni estere e promuoviamo l’entrata di nuovi membri nell’Associazione. Inoltre mostriamo in continuazione l’assurdità riguardante l’assoluta protezione dei GP e l’inefficacia dell’attuale concetto lupo. L’Associazione rimane attiva nell’interesse delle persone colpite dalla problematica dei GP. Il nuovo presidente appena nominato ha ringraziato le cittadine e i cittadini preoccupati, provenienti da varie regioni del Cantone dei Grigioni, che hanno partecipato all’Assemblea. Dopo una breve pausa, ebbe inizio la seconda parte della serata: la presentazione del film dell’agricoltore e regista francese Bruno Lecompte «Le pesanti conseguenze del ritorno del lupo in Francia». (https://youtu.be/sT_2iv3QwtE)
L’impressionante filmato mostra in modo evidente la situazione con il lupo in Francia, che ha raggiunto dimensioni catastrofiche e avverte di prendere quanto prima misure confacenti per evitare, rispettivamente frenare, la propagazione dei GP in Svizzera. I membri presenti si sono accomiatati dall’Assemblea e hanno lasciato la sala un po’ più fiduciosi, con la prospettiva che l’opposizione porterà i suoi frutti. Siamo pieni di speranza e più che mai decisi a perseverare nel nostro intento.
Mario Costa
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Berna, maggio 2017 - Le regioni rurali e di montagna non vogliono divenire i giocattoli della politica federale nella gestione della presenza del lupo e di altri grandi predatori nei loro territori. Nella recente seconda Assemblea nazionale l’Associazione Svizzera per un Territorio senza grandi predatori sono stati ammessi quali nuovi membri le Associazioni della Svizzera Centrale (Lucerna, Nidwaldo e Obwaldo, Svitto e Uri) e della Romandia (Vallese di lingua francese, Vaud, Ginevra, Neuchâtel, Giura e Friborgo). Il fronte che si oppone al ritorno indiscriminato del lupo e dei grandi predatori si allarga a tutto l’arco alpino e periurbano svizzero.
La Confederazione deve reagire per regolare in modo adeguato la problematica che attiene ai Grandi predatori. È necessario ridurre il grado di protezione cui godono questi animali selvaggi, il lupo in particolare, e dare nello stesso tempo maggiori competenze decisionali ai singoli Cantoni. Queste rivendicazioni figurano nel concetto di gestione del lupo elaborato dalla nostra Associazione nazionale. In quest’ambito l’Associazione Svizzera per un territorio senza grandi predatori esige la «tolleranza zero » a fronte della presenza del lupo nella vicinanza delle agglomerazioni e dei centri abitati. Una mozione presentata recentemente nel Canton Uri, unitamente a diversi interventi parlamentari nel Cantone Ticino e iniziative nel Canton Vallese, persegue esattamente questi obiettivi.
D’altronde, le persone che lavorano in questo settore per conto dell’Autorità federale mostrano poco interesse e collaborazione nell’analizzare e approfondire la problematica, in particolare quella legata alla pericolosa ibridazione causata dagli incroci tra il lupo e il cane. L’imparzialità dimostrata da questi settori, finanziati con soldi pubblici, preoccupa e deve essere motivo di urgente e approfondita analisi. Per questo motivo la nostra organizzazione chiede che esperti internazionali si chinino sulla problematica.
Non da ultimo l’Assemblea dei Delegati dell’Associazione nazionale ha ribadito la necessità che la Convenzione di Berna, sottoscritta nel lontano 1979, sia ridiscussa o disdetta come all’unanime decisione delle Camere federali del 2014 e che la revisione della Legge federale sulla caccia sia terminata al più presto.
Informazioni di contatto:
• Georges Schnydrig, Co-Presidente dell'Associazione "Territorio Svizzero senza grandi predatori". Tel. 078 736 62 58
• Germano Mattei, Co-Presidente dell'Associazione "Territorio Svizzero senza grandi predatori". Tel. 079 428 40 59
• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. /
• http://www.lr-grt.ch
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