L’Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori chiede al Governo del Cantone dei Grigioni di prendere posizione sulla validità delle firme raccolte dal WWF a favore dell’orso M25

È scandaloso quanto scrive il WWF che sarebbero state raccolte 22’509 firme in favore dell’orso M25 

In modo sleale il WWF sulle sue pagine internet scrive: "La Svizzera fa il tifo per il giovane orso M25: in solo un mese, oltre 22 509 persone hanno sottoscritto la petizione Viva M25"

Le firme sono state raccolte in modo disonesto e immorale. Bastava un click dopo aver immesso un indirizzo email e un nome per essere sostenitore.

Il WWf non ha preso tutte le dovute misure efficaci ed adeguate, analogamente al diritto di iniziativa federale, volte a garantire che:

  • 1. ciascun avente diritto di voto disponga di un solo voto e possa votare soltanto una volta (unicità del voto)
  • 2. terzi non possano intercettare, modificare o deviare in modo sistematico ed efficace voti espressi per via elettronica (garanzia dell'espressione fedele e sicura della volontà popolare)
  • 3. possa essere escluso qualsiasi abuso sistematico (scrutinio conforme alle norme)

Come si può vedere dalla foto non sono state consegnate firme, bensì un foglio recante il numero delle presunte firme e un bidone. E in effetti questa petizione è proprio un bidone.

 M25 petizione WWF

 

L'Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori si distanzia da queste azioni scorrette con il solo scopo di fare propaganda a un orso con il radiocollare, che crea ansie e paure.

Ormai per il WWF la protezione dell’ambiente è diventato un business. I suoi dirigenti sono profumatamente pagati e ogni occasione è buona per raccogliere soldi. Il WWF ha entrate per circa 50 milioni di franchi all’anno.

L’Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori chiede al Governo del Cantone dei Grigioni di prendere posizione sulla validità delle firme raccolte dal WWF a favore dell’orso M25.  

Slealmente il WWF sulle sue pagine internet scrive: "La Svizzera fa il tifo per il giovane orso M25: in solo un mese, oltre 22 509 persone hanno sottoscritto la petizione Viva M25"

Le firme sono state raccolte in modo disonesto e immorale.  Bastava un click dope aver immesso un indirizzo email e un nome per essere sostenitore. Noi l'abbiamo fatto per due volte con email false e nessuno ci ha controllato.

Come si può vedere dalla foto non sono state consegnate firme, ma un bidone. E in effetti questa petizione è proprio un bidone.

Peccato per l’immagine del WWF. L'Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori si distanzia da queste azioni disoneste con il solo scopo di farsi pubblicità e di dare l'impressione che moltissimi sono a favore dell'orso.

Ormai per il WWF la protezione dell’ambiente è diventato un business. I suoi dirigenti sono profumatamente pagati e ogni occasione è buona per raccogliere soldi. Il WWF ha entrate per circa 50 milioni di franchi.

Anche l’orso in Svizzera contribuisce. Potete diventare sostenitore dell’orso bruno in Svizzera versando 80 franchi (per intanto ne esite solo uno ognitanto, problematico e con il radiocollare). Vi manderanno un orsetto e le spiegazioni di come convivere con l’orso.

Ora dovremo chiedere al Governo di prendere posizione sulla validità delle firme!

 

 

BERNA 10 giugno 2014 - Per il Consiglio federale la gestione degli orsi problematici va attuata a livello internazionale

Foto Keystone

Dopo il recente arrivo del plantigrado M25 nei Grigioni e le voci levatesi a favore di un suo abbattimento, il consigliere nazionale Pierre Rusconi (UDC/TI) ha sollecitato il governo in merito alla gestione dei grandi predatori.

A suo avviso la strategia di gestione degli orsi è lacunosa e porta troppo rapidamente all'eliminazione degli animali, come avvenuto nel nel 2008 per JJ3 e lo scorso anno per M13.

Nel corso dell'"ora delle domande" in Consiglio nazionale, la responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente (DATEC) Doris Leuthard ha affermato che una soluzione per gli orsi problematici passa da un coordinamento internazionale.

È stato costituito un gruppo di lavoro italo-svizzero che presenterà un rapporto entro la fine dell'anno.

Fonte ATS  

Mazzo (Sondrio) - Le popolazioni del Tiranese che in questi giorni hanno dovuto convivere con M25 hanno mostrato tutta la loro contrarietà alla presenza del plantigrado nell’incontro con gli esperti avvenuto venerdì sera 6 giugno 2014 nella sala consiliare del municipio di Mazzo

Si sono alzate vivaci proteste nei confronti degli esperti che hanno relazionato sulla presenza dell’orso in Provincia. «Tenetevi l’orso nei vostri uffici». «Voi prendete i soldi e noi dobbiamo rischiare la vita». «Vergogna». Sono le proteste levatesi da un’aula gremita.

Sala gremita dalla popolazione che numerosa ha partecipato all’incontro organizzato a Mazzo sull’orso

«Noi vogliamo un referendum per decidere la presenza dell’orso, ma devono far votare noi che viviamo qui a contatto con l’animale - afferma Beniamino Quadrio di Vervio. Non bisogna fare votare in città perché è ovvio che li sono favorevoli». Ha preteso spiegazioni anche il sindaco di Vervio, Enzo Quadrio: «Non è ammissibile che per tre giorni non si sapesse dove l’orso stava».

Ha ragioni da vendere Diego Quadrio, che accudiva l’asino che è stato sbranato dall’orso: «Ero solito passeggiare sempre con mia moglie dopo cena, ma adesso è impossibile: come si fa ad uscire di casa sapendo che c’è l’orso?». Applausi dell’intera platea per il grosino Enzo Curti: « Noi non siamo contrari alla presenza dell’orso, ma non deve essere problematica per l’uomo. Togliamo dal territorio quelli che creano problemi. Non è vero quanto asserito dagli esperti questa sera, ovvero che l’orso attacca animali incustoditi. Delle pecore erano custodite dai miei genitori e ciò nonostante l’orso ha agito. La Provincia ha il potere di agire, la presenza dell’orso sta limitando la fruizione del territorio nella vita quotidiana, bisogna toglierli subito.».

fonte:

 

http://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/subito-un-referendum-contro-lorso-m25_1062152_11/

Ancora un asino cade vittima di M25 nella mattina di domenica 8 giugno 2014

Il plantigrado, ritornato in Valposchiavo, nei pressi di La Rösa ha predato un asino di un mese. L’asinello era assieme ad altri cinque esemplari in un recinto elettrico ma non a prova di orso. Così pubblica "Il Bernina" il giornale online della Valposchiavo (www.ilbernina.ch) secondo un'informazione dell’Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni.

In Valposchiavo, su consiglio degli esperti, per evitare di attirare gli orsi, abbiamo messo al sicuro i rifiuti. Sui cestini a prova di orso ci hanno fatto pure scrivere: "Gli orsi meritano di più che i nostri rifiuti". L'orso M25, della specie "Ursus radiocollaris" ha letto la dicitura e ora, prendendo alla lettera il consiglio, quando viene in Valposchiavo, si ciba solo di giovani asini. 

Sarebbe da ridere, ma in realtà stiamo scherzando con l'incolumità delle persone. Ci hanno spiegato che l'orso si tiene lontano dai territori antropizzati, perché schivo e perché si nutre prevalentemente di vegetali. Forse questi esperti che ci consigliano, hanno studiato solo gli orsi bruni selvatici (Ursus actors), che vivono nelle grandi estensioni inabitate della Russia, del Canada e dell'Alaska. Questi si nutrono principalmente di materiale vegetale, tra cui radici e funghi. I pesci costituiscono la loro fonte primaria di carne, anche se possono uccidere piccoli mammiferi. 

Questa specie di orsi che visita costantemente la nostra valle è invece della specie "Ursus radiocollaris", è ancora poco conosciuta e si ciba al 95% di pecore e asini recintati. 

Come scritto già in un altro articolo, questa specie è stata creata con i fondi europei per essere introdotta negli ambienti totalmente antropizzati sulle Alpi. Viene allevato nel parco Adamello-Brenta e quando raggiunge l'età adulta viene munito di radiocollare e se ne va alla ricerca di nuovi territori antropizzati.

Ora aspettiamo che gli esperti ci diano nuovi consigli, perché i precedenti non sono serviti.